29/11/13
21/11/13
Si indica col termine figura retorica qualsiasi
artificio nel discorso, volto a creare un particolare effetto.
L'identificazione
e la catalogazione delle figure ha creato problemi di base agli studiosi di
retorica, dall'antichità al XVIII secolo Tradizionalmente
si distinguono le seguenti categorie di figure:
·
figure di dizione per le quali avviene
una modifica nella forma delle parole;
·
figure di elocuzione che riguardano le
parole più adatte;
·
figure di ritmo che seguono gli
effetti fonici ottenuti mediante la ripetizione di fonemi, sillabe, parole;
·
figure di costruzione o di
posizione che si riferiscono all'ordine delle parole nella frase;
·
figure di significato o tropi che riguardano il
cambiamento del significato delle parole;
·
figure di pensiero che concernono l'idea
o l'immagine che appare in una frase.
Enjambement
Consiste nell'alterazione
tra l'unità del verso e l'unità sintattica ed è quindi una frattura a fine verso della sintassi o di un sintagma o
anche di una parola causata dall'andare a
capo come da questo esempio:
« sol con un legno e con quella compagna
picciola da la qual non fui diserto. »
(Dante - Inferno, canto XXVI)
L'enjambement è
un elemento che contribuisce a determinare il ritmo di una poesia, il termine
deriva da una parola francese che significa <<accavallamento>>,<<spezzatura>>. Si verifica
quando due parole della stessa frase che dovrebbero stare saldamente unite,
vengono spezzate tra la fine di un verso e l'inizio di quello successivo. L'enjambement divide
solitamente gruppi sintattici come sostantivo e attributo, soggetto e predicato,
predicato e complemento oggetto, sostantivo e complemento di specificazione,
articolo e nome etc.
Si prendano come esempio anche i seguenti
versi del Manzoni:
« Lui
folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sònito
mista la sua non ha: [...] »
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sònito
mista la sua non ha: [...] »
(Alessandro
Manzoni, Il
cinque maggio,
vv. 13-18)
Apocope
In linguistica, l'apòcope, detta anche troncamento, indica la caduta
di un fono o di una sillaba in finale di parola.
-
essere nel fior fiore degli anni
-
man mano che
Troncamenti con apostrofo: Nell'evoluzione grafematica della lingua italiana dell'ultimo secolo, si è attestata la regola grammaticale per cui di norma l'apocope non va mai segnalata con l'apostrofo, tranne nei casi di apocope sillabica in cui si verifichino entrambe le seguenti condizioni:
Troncamenti con apostrofo: Nell'evoluzione grafematica della lingua italiana dell'ultimo secolo, si è attestata la regola grammaticale per cui di norma l'apocope non va mai segnalata con l'apostrofo, tranne nei casi di apocope sillabica in cui si verifichino entrambe le seguenti condizioni:
1. la forma tronca risulta uscente in vocale;
2. la vocale finale non richiede il raddoppiamento
fonosintattico con
la parola seguente
o
po' per poco
o e a mo' di per modo
L'allegoria
L'allegoria è la figura retorica per cui un
concetto viene espresso attraverso un'immagine: in essa, come nella metafora, vi è la sostituzione di un oggetto ad
un altro ma, a differenza di quella, non si basa sul piano emotivo bensì
richiede un'interpretazione razionale di ciò che sottintende. Essa opera quindi
su un piano superiore rispetto al visibile e al primo significato: spesso
l'allegoria si appoggia a convenzioni di livello filosofico o metafisico. Per
chiarire, un esempio tratto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri:
'ora
del tempo e la dolce stagione;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un leone.
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un leone.
Questi
parea che contra me venisse
con la test' alta e con rabbiosa fame,
sì che parea che l'aere ne tremesse.
con la test' alta e con rabbiosa fame,
sì che parea che l'aere ne tremesse.
La similitudine
La similitudine (lat. similitudo, gr. parabolé "paragone, confronto", da
cui il termine parabola) è
una figura retorica che consiste nel confrontare due
identità, in una delle quali si individuano proprietà somiglianti e
paragonabili a quelle dell'altra, facendo uso di avverbi quali: come, simile a,
sembra, assomiglia, così come, ecc., a differenza della metafora che non usa
questi avverbi.
La similitudine
si differenzia dalla comparazione perché nella prima i termini del
confronto non sono intercambiabili.
La
similitudine è particolarmente diffusa nei testi antichi come, per esempio,
nella Bibbia:
“La
nostra vita passa come l'ombra di una nube
e si dissolve come nebbia
inseguita dai raggi del sole”.
e si dissolve come nebbia
inseguita dai raggi del sole”.
Posted on giovedì, novembre 21, 2013 by Marco28
19/11/13
Download file exe
Download file C
Il programma funziona ma c'è un problema sulla rappresentazione del risultato (forse il tipo di variabile utilizzata non è del tipo corretto per contenere questo tipo di dato).
Posted on martedì, novembre 19, 2013 by Marco28
È un tipo di memoria che permette di immagazzinare dei dati in assenza di corrente elettrica, si tratta della ROM (Read Only Memory)
la cui traduzione letterale è memoria a sola lettura) detta anche memoria non volatile dato che non è eliminata quando il sistema non è sotto tensione. Dato che le ROM sono molto più lente rispetto alle memorie di tipo RAM (una ROM ha un tempo di accesso di circa 150 ns mentre una memoria di tipo SDRAM ha un tempo di accesso di circa 10 ns), le istruzioni contenute nella ROM sono talvolta copiate nella RAM all'avvio, si parla allora di shadowing.
ROM
Le prime ROM erano prodotte con una procedura che scriveva direttamente i dati binari su una bios dei nostri PC.
PROM
Le PROM (Programmable Read Only Memory) sono state sviluppate alla fine degli anni 70 dalla società Texas Instruments. Queste memorie sono dei chip costituiti da migliaia di fusibili (oppure di diodi) che possono essere "BRUCIATI" con un apparecchiatura detta «programmatore di ROM », applicando una forte tensione (12V) alle caselle di memoria che devono essere segnate. I fusibili così bruciati corrispondono a degli 0, gli altri a degli 1.
EPROM
Le EPROM (Erasable Programmable Read Only Memory) sono delle PROM che possono essere cancellate. Questi chip hanno un vetro che permette di lasciar passare dei raggi ultravioletti. Quando il chip si trova in presenza di raggi ultravioletti di una certa lunghezza d'onda, i fusibili sono ricostituiti, cioè tutti i bit della memoria sono nuovamente a 1. Per questa ragione si definisce cancellabile questo tipo di PROM.
EEPROM
Le EEPROM (Electrically Erasable Read Only Memory) sono anch'esse delle PROM cancellabili, ma contrariamente alle EPROM, queste possono essere cancellate da una semplice corrente elettrica, cioè possono essere cancellate anche quando sono poste nel computer.
Esiste una variante di queste memoria detta memoria flash (anche ROM Flash o Flash EPROM). Contrariamente alle EEPROM classiche, che utilizzano da 2 a 3 transistor per bit da memorizzare, la Flash EPROM utilizza un solo transistor. D'altra parte l'EEPROM può essere scritta e letta parola per parola, mentre la Flash può essere cancellata solo per pagina (con la dimensione delle pagine in costante diminuzione). Sull'Arduino che utilizziamo in classe c'è una memoria EEPROM.
Posted on martedì, novembre 19, 2013 by Marco28
18/11/13
Con il termine swap si intende, in informatica, l'estensione della capacità della memoria volatile complessiva del computer, oltre il limite imposto dalla quantità di RAM installata, attraverso l'utilizzo di uno spazio su un altro supporto fisico di memorizzazione, ad esempio il disco fisso. L'uso dello swap è una delle tecniche impiegate dal sistema operativo per la gestione della memoria virtuale.
Funzione
Lo swap viene utilizzato per liberare memoria RAM: il sistema operativo ne salva sul disco una porzione della memoria allocata, che quindi può essere liberata e riallocata per i programmi che ne hanno bisogno. Questa porzione contiene i dati che hanno minore probabilità di essere richiesti nel futuro, e in genere sono quelli meno recentemente utilizzati. È chiaro che nel momento in cui si rende necessaria tale operazione, le prestazioni del sistema crollano bruscamente, es
Funzione
Lo swap viene utilizzato per liberare memoria RAM: il sistema operativo ne salva sul disco una porzione della memoria allocata, che quindi può essere liberata e riallocata per i programmi che ne hanno bisogno. Questa porzione contiene i dati che hanno minore probabilità di essere richiesti nel futuro, e in genere sono quelli meno recentemente utilizzati. È chiaro che nel momento in cui si rende necessaria tale operazione, le prestazioni del sistema crollano bruscamente, es
sendo la scrittura su hard disk molto più lenta di quella in RAM (oltre cento volte inferiore).
Ad esempio, questa evenienza si verifica quando la memoria RAM libera non è più sufficiente per contenere tutte le informazioni che servono ai programmi. In realtà, in genere, il sistema operativo esegue lo swapping in maniera proattiva cioè ben prima dell'esaurimento della RAM, in modo da non restare mai a corto di memoria.
Alcune situazioni tipiche che possono provocare l'utilizzo intensivo del file di swap sono:
Esecuzioni contemporanea di diverse applicazioni, in quanto ognuna necessita di un certo quantitativo di RAM libera per funzionare, e nei normali PC questa risorsa si esaurisce molto in fretta.
Fotoritocco di immagini digitali ad alta risoluzione con la funzione annulla attivata, perché ogni immagine intermedia deve essere salvata in memoria per poter annullare l'operazione appena eseguita sull'immagine principale.
Esecuzioni contemporanea di diverse applicazioni, in quanto ognuna necessita di un certo quantitativo di RAM libera per funzionare, e nei normali PC questa risorsa si esaurisce molto in fretta.
Fotoritocco di immagini digitali ad alta risoluzione con la funzione annulla attivata, perché ogni immagine intermedia deve essere salvata in memoria per poter annullare l'operazione appena eseguita sull'immagine principale.
Inoltre, lo swap viene usato per rimuovere dalla RAM zone di memoria, ad esempio quelle usate in fase di inizializzazione di un programma, che non saranno più lette.
FONTI: Wikipedia
Posted on lunedì, novembre 18, 2013 by Marco28
12/11/13
Durante la lezione abbiamo trattato il costrutto di selezione if , l'esercizio da svolgere era quello di creare una calcolatrice.
Ho ripreso il programma delle 4 operazioni (chiamata e funzioni), e ho aggiunto un menù e il costrutto .
DOWNLOAD FILE C
DOWNLOAD FILE EXE
Posted on martedì, novembre 12, 2013 by Marco28
Da quanto sappiamo, le rime comunità monastiche eleggevano una guida detta abate, il quale fissava le norme delle vita comune, che si svolgevano nel monastero. Tra il III sec e il IV sec D.C. il monastero diventa un riparo naturale in cui i monaci davano asilo ai rifugiati o ai condannati. I primi monasteri furono costruiti in Egitto, poi in Siria; dopo da noi in occidente. In Europa dunque i monasteri venivano costruiti in aperta campagna, circondati da mura con uno schema architettonico quasi sempre identico: a fianco della chiesa vi era sempre un chiostro(cioè una o più corti rettangolari), in genere circondata da colonne o semi colonne; dal chiostro si accedeva al monastero vero e proprio, in genere provvisto di un refettorio per i pasti in comune; una cucina; una biblioteca con sale di scrittura; non mancavano certamente i dormitori, i magazzini, per i viveri o le officine per gli attrezzi in genere. Il monastero era una delle tante comunità totalmente autosufficienti dove si poteva vivere senza supporti economici. Lo spazio per la preghiera aveva come luogo significativo il chiostro; ma il lavoro vero e proprio soprattutto per la salvaguardia della cultura, che si svolgeva nella biblioteca che aveva annesso uno scrittoio dove i monaci amanuensi ricopiavano i testi antichi (oltre a correggerli), riuscendo così a redigere importanti commenti di carattere storico, politico e morale. Si calcola che intorno al mille, in un monastero oltre ai monaci, lavorassero almeno seicento persone tra :calzolai, fabbri, conciatori, fabbricanti di pergamene, muratori, carpentieri, falegnami, vinai, birraie giardinieri. Nel parlatoio invece i monaci ricevevano visite; nella foresteria, dotata spesso di una infermeria, i monaci medici accoglievano i malati forestieri. Il monastero divenne ben presto un vivace centro di incontri tra i monaci con gli abitanti della zona: i contadini infatti ottenevano da loro prestiti per migliorare le coltivazioni; o in caso di guerra o carestia la popolazione poteva sopravvivere proprio grazie a quelle mura. Col nascere dei francescani o dei domenicani (15esimo 16esimo sec), accanto ai monaci benedettini sorsero i primi piccoli conventi anche all' interno delle città e dei paesi, per sottolineare il fatto che la missione del frate era quella di vivere ed assistere gli strati più umili della società.
Posted on martedì, novembre 12, 2013 by Marco28
Con la diffusione del cristianesimo, durante il III ed il IV sec D.C., gruppi sempre più numerosi di persone di fede cristiana, si avventurarono in zone desertiche dove vissero in solitudine, povertà e preghiera. Tra i motivi che generarono questo fenomeno vi fu il desiderio di seguire l' esempio di Gesù Cristo, rimasto 40 giorni nel deserto; l' ideale quindi di “perfetto cristiano” divenne quello di una vita vissuta nella rinuncia totale delle soddisfazioni corporali, e nell' assoluta povertà e castità. Il monachesimo prescriveva ai monaci di vivere in solitudine, separati dal mondo: qua ,preghiera e lavoro, contemplazione e isolamento avevano grande dignità. Fin dall' inizio il monachesimo cristiano assuns varie forme, tra cui la soluzione estrema fu quella adottata dall' eremitismo ( eremos= solitario), cioè nella scelta di una vita vissuta in rigorosa solitudine e in luoghi spesso inaccessibili. Gli eremiti erano venerati per la loro saggezza e alle loro grotte convenivano folle di fedeli per sentirli parlare, o per avere consigli. assai diffuse tra gli eremiti furono le diverse forme di mortificazione del corpo; essi mettevano in atto pratiche penitenziali e allo stesso tempo purificatrici, che dovevano consentire, arrivati alla fine del mondo ad un perfetto contatto con dio una di queste forme, tra le più estreme, fu quella utilizzata dagli Stiliti, ossia da persone che vivevano lunghi periodi sopra gli “stylos” cioè sopra alte colonne; lo stilita più famoso fu Simeone il Vecchio, un siriano vissuto a quanto ci racconta l'ageografia cristiana, 3 anni nel deserto su un pilastro, in digiuno, e quai sempre in piedi. Naturalmente gli stiliti divennero oggetto di venerazione sotto le cui colonne si radunavano migliaia e migliaia di persone che chiedevano benedizioni o addirittura profezie .
Posted on martedì, novembre 12, 2013 by Marco28
06/11/13
Abbiamo trattato le funzioni e le dichiarazioni di variabili:
lo scopo era quello di richiamare le funzioni con le 4 operazioni e il modulo.
Download file c++
Download file exe
lo scopo era quello di richiamare le funzioni con le 4 operazioni e il modulo.
Download file c++
Download file exe
Posted on mercoledì, novembre 06, 2013 by Marco28
In Classe abbiamo visto il tipo di variabile char, che consenti di memorizzare un singolo carattere.
Dopo la spiegazione abbiamo effettuato delle prove visualizzando il carattere in decimale e esadecimale:
Download file C++
Download file exe
Posted on mercoledì, novembre 06, 2013 by Marco28
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