23/09/13


Quante volte abbiamo sentito parlare di WEB 1.0 o 2.0, ma ci siamo realmente chiesti cos’ è? In effetti, esistono molti post e vari blog che raccontano come siamo passati dal 1.0 al 2.0 e addirittura c’è già chi parla di un WEB 3.0.

Ma ecco in breve cosa ci raccontano i vari siti:
- Web 1.0: pagine e informazioni sono statiche, un’utente entrava nella pagina, leggeva i suoi contenuti e ne usciva.
- Web 2.0: Pagine dinamiche: La possibilità di condividere i contenuti e di utilizzare i servizi offerti dai siti vari web.
- Web 3.0: È un’evoluzione del WEB 2.0, non è ancora molto chiaro, c’è chi parla di 3D chi di intelligenze artificiali e chi di un unico database.

Per riassumere, il WEB 2.0 ha sicuramente modificato il nostro modo di navigare in rete, infatti i vari siti che permettono di interagire tra il sito web e l’utente sono comparsi uno dopo l’altro, come prima cosa sono spuntati i blog, i forum e le chat, poco dopo sono comparse le prime piattaforme di condivisione come Flickr, YouTube, Vimeo e i social.

Un’altra caratteristica fondamentale del WEB 2.0 è che tutti sappiamo tutto degli altri, mentre nel WEB 1.0 l’anonimato la faceva da padrone. Ormai basta un video su YOUTUBE (Justin Bieber) per diventare famosi o uno scatto fotografico (il bacio di Vancouver) per attirare l’attenzione dei Media. Inoltre le identità reali ormai sono obbligatorie per la registrazione a un sito, poiché le aziende vogliono sapere chi siamo dove siamo e cosa facciamo.

Posted on lunedì, settembre 23, 2013 by Marco28

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Con il termine cloud computing (in italiano nuvola informatica) si indica un insieme di tecnologie che permettono di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati grazie all'utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in Rete in un'architettura tipica client-server.

La correttezza nell'uso del termine è contestata da molti esperti: se queste tecnologie sono viste da alcuni analisti come una maggiore evoluzione tecnologica offerta dalla rete Internet, da altri, sono invece considerate una trappola di marketing.
È noto come, utilizzando varie tipologie di unità di elaborazione (CPU), memorie di massa fisse o mobili come ram, dischi rigidi interni o esterni, Cd/DVD,chiavi USB eccetera, un computer sia in grado di elaborare, archiviare, recuperare programmi e dati, nel caso di computer collegati in rete locale (LAN) o geografica (WAN) la possibilità di elaborazione/archiviazione/recupero può essere estesa ad altri computer e dispositivi remoti dislocati sulla rete stessa.
Sfruttando la tecnologia del cloud computing gli utenti collegati ad un cloud provider possono svolgere tutte queste mansioni, anche tramite un semplice internet browser, ad esempio è possibile, utilizzare un software in remoto non direttamente installato sul proprio computer e salvare dati su memorie di massa on-line predisposte dal provider stesso.


Nonostante il termine sia piuttosto vago e sembri essere utilizzato in diversi contesti con significati differenti tra loro, si possono distinguere tre tipologie fondamentali di servizi cloud computing:
        SaaS (Software as a Service) - Consiste nell'utilizzo di programmi installati su un server remoto, cioè fuori dal computer fisico o dalla LAN locale, spesso attraverso un server web. Questo acronimo condivide in parte la filosofia di un termine oggi in disuso, ASP (Application service provider).
        DaaS (Data as a Service) - Con questo servizio vengono messi a disposizione via web solamente i dati ai quali gli utenti possono accedere tramite qualsiasi applicazione come se fossero residenti su un disco locale.
        HaaS (Hardware as a Service) - Con questo servizio l'utente invia dati a un computer che vengono elaborati da computer messi a disposizione e restituiti all'utente iniziale.


A questi tre principali servizi possono essere integrati altri:
        PaaS (Platform as a Service) - Invece che uno o più programmi singoli, viene eseguita in remoto una piattaforma software che può essere costituita da diversi servizi, programmi, librerie, etc. (ad esempio Google App Engine)
        IaaS (Infrastructure as a Service) - Utilizzo di risorse hardware in remoto. Questo tipo di cloud è quasi un sinonimo di Grid Computing, ma con una caratteristica imprescindibile: le risorse vengono utilizzate su richiesta o domanda al momento in cui una piattaforma ne ha bisogno, non vengono assegnate a prescindere dal loro utilizzo effettivo (ad esempio «Google Compute Engine»).


I sistemi di cloud computing vengono criticati principalmente per l'esposizione degli utenti a rischi legati a:

1) Sicurezza informatica e privacy degli utenti;
2) Problemi internazionali di tipo economico e politico;
3) Continuità del servizio offerto;
4) Difficoltà di migrazione dei dati nel caso di un eventuale cambio del gestore dei servizi cloud;

FONTI E APPROFONDIMENTI:

Posted on lunedì, settembre 23, 2013 by Marco28

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19/09/13

ARCHITETTURA DI JOHN VON NEUMANN


Il  bus è un canale di comunicazione che permette a periferiche e componenti di un sistema elettronico di "dialogare" tra loro scambiandosi informazioni o dati di sistema attraverso la trasmissione di segnali. Diversamente dalle connessioni punto-punto un solo bus può collegare tra loro più dispositivi.
BUS DI SISTEMA
Il bus di sistema è composto all'incirca da 50/100 fili in rame incisi sulla scheda madre, ognuno delle quali può trasmettere un segnale digitale da 0 - 5Volt (1-0 Binario) e si divide in:

BUS DI ALIMENTAZIONE;

BUS DATI: dove transitano le informazioni;

BUS INDIRIZZI: la CPU attraverso questo BUS decide in quale indirizzo andare a scrivere o leggere le informazioni,(ram o P. I/O), individuato l'indirizzo la cpu attraverso il BUS dati si occupa della scrittura o della lettura;

BUS DI CONTROLLO: è un insieme di collegamenti che coordina le attività del sistema.

Posted on giovedì, settembre 19, 2013 by Marco28

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18/09/13


Ecco un video di you tube che ci aiuterà ad utilizzare questo strumento.


Posted on mercoledì, settembre 18, 2013 by Marco28

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Posted on mercoledì, settembre 18, 2013 by Marco28

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